Abbiamo più volte sottolineato quanto la revisione del testo sia importante ma anche delicata, tanto che quasi sempre è necessario affidarla a professionisti esterni. Revisionare vuol dire rivedere il testo in modo che tutto funzioni a dovere, tenendo conto però della molteplicità dei suoi livelli, e ciò richiede un controllo organizzato che rispetti la funzionalità e lo scopo dei diversi elementi compositivi, contenutistici e tipografici.
Come procedere dunque? Operativamente, dopo aver ultimato la prima stesura, serve una prima lettura del manoscritto nella sua interezza, in modo da valutare eventuali problemi e criticità, seguita da una rilettura utile a mettere in atto le correzioni necessarie; quindi segue, almeno, un terzo controllo del testo che va ad esaminare il romanzo (o saggio o altro tipo di scritto) nel suo complesso, verificando così sia il contenuto che gli aspetti grafici. La revisione è una fase importante che può trovare la sua giusta applicazione in un’organizzazione attenta dei vari passaggi necessari al perfezionamento del testo. Servono lucidità, padronanza della storia, consapevolezza stilistica e competenze linguistiche.
La doppia correzione si inserisce in questa idea di organizzazione funzionale al perfezionamento del testo e prevede che due correttori agiscano sul manoscritto separatamente e senza influenzarsi a vicenda, dunque su bozze duplicate. La doppia correzione è più dispendiosa in termini di tempo, ma assicura un livello di controllo più affidabile e più ampio. In una seconda fase, le diverse bozze, con le differenti correzioni, devono poi essere assemblate mediante un procedimento che in termine tecnico è detto collazione e che può avvenire in due modi:
Quando con la doppia correzione ci troviamo davanti a proposte di intervento diverse per uno stesso problema, allora bisogna riconsiderare tutti i livelli del testo, compresi quello stilistico e di coerenza narrativa o logica interna.
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