Scrivere un romanzo (un racconto, un saggio, un manuale…) è solo la prima parte del lavoro, perché poi bisogna revisionare il testo e renderlo pubblicabile (se lo si vuole mandare a un editore o procedere alla pubblicazione con auto-edizioni) o più in generale leggibile ed efficace anche solo per poterlo condividere con dei lettori. Sicuramente per un autore non è semplice revisionare ciò che ha scritto, soprattutto se si è “staccato” da poco dal testo, questo perché ha ancora bene in mente tutto quel che “voleva dire” e il “senso delle parole” usate magari in modo creativo, istintivo, ispirato e che, quindi, a lui risultano ancora comunicative, ma non è detto il messaggio risulti chiaro anche ai lettori. Tuttavia, nonostante questo “limite autoriale”, è consigliato il procedere con almeno una revisione del testo, prima di consegnarlo a qualcuno per un approccio ancora più professionale. Ecco alcuni passaggi essenziali.
Allontanarsi dal testo per un autore è molto importante, soprattutto se lo scritto è corposo. Ma come si fa a prendere le distanze dalla storia? Semplicemente lasciandola in vista sulla scrivania, questo perché sia presente nelle nostre giornate, non dobbiamo infatti dimenticarne l’esistenza rischiando di allontanarci troppo. Il momento giusto per riprenderla in mano, e revisionarla, è in genere quello in cui ricordiamo ancora lo sviluppo di trama, riconosciamo i nostri personaggi e le atmosfere creative risuonano ancora dentro di noi, ma non abbastanza da non stupirci di quel che leggiamo. Frasi, parole, descrizioni devono sorprenderci.
Restando a un livello più immediato di revisione, è importante considerare i due macro aspetti che entrano in gioco nella fase della rilettura: contenuto e stile. Revisionare, infatti, non vuol dire solo cercare eventuali refusi (inutile poi tentare di ripulire il testo con i correttori automatici) anzi è una fase delicatissima del processo creativo di un romanzo. Tuttavia, come premesso, restando nell’ambito di una certa semplicità di intervento, lavorare sul contenuto vuol dire rileggere (possibilmente dallo stampato e non a video) per individuare eventuali ambiguità del testo, errori di punteggiatura tali da rendere difficile la lettura, depennare le divagazioni inutili, spostare quel che va spostato per questioni di tempismo narrativo e controllare che il progetto narrativo iniziale che avevamo in mente si sia realizzato in modo efficace, il che non vuol dire che debba essere per forza lo sviluppo della nostra scaletta (fissata su carta o solo ideata) ma, quanto meno, deve partire da un punto, sviluppare la storia e condurre a un finale, e il tutto deve essere ben incardinato nel vissuto dei protagonisti. La forza dei personaggi, l‘energia narrativa che sprigionano, la coerenza letteraria inerente alle loro scelte e alle loro reazioni di fronte a conflitti e ostacoli devono essere la nostra bussola nella revisione. In poche parole, se i personaggi non convincono noi come potranno convincere i lettori?
Il secondo aspetto importante di questa prima revisione è lo stile, il che vuol dire che le parole usate, i giri di frase, le prolissità inutili, i cliché, le sovrabbondanze (come troppi aggettivi possessivi: alzò le sue mani, infilò il suo cappello; o i troppi avverbi: si alzò lentamente, camminò disordinatamente e si avviò mestamente verso la porta…) vanno vagliati con attenzione. Lo stile è legato a una coerenza interna al testo, non è solo questione di scrivere bene o in modo poetico e articolato; o magari tagliare le frasi perché siano tutte brevi o brevissime, perché se l’impostazione generale è questa sarà bene preservarla, ma qualora lo stile sia invece complesso e il giro di frase più articolato ben venga, basta che vi sia una coerenza interna in questa direzione. I personaggi devono essere caratterizzati da un certo modo di parlare, di muoversi, di pensare, lo stile riguarda in parte anche questo, si tratta di quello che potremmo definire “stile intradiegetico” legato ai protagonisti. Nello stile rientrano anche la correttezza grammaticale e visiva, come per esempio un’impaginazione “educata” del testo.
Il lavoro di revisione è molto complesso, e non è solo questo, come detto si tratta di una fase delicata e multi livello, ma sicuramente partire bene aiuta ad approcciare il lavoro in modo sereno, liberandosi dall’ansia di non riuscire a correggere tutto quanto è necessario.
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