Qualcun altro o qualcun’altro? Gli errori più comuni e come evitarli

Errori di ortografia

I refusi possono capitare, ma gli errori grammaticali andrebbero evitati, oppure corretti se capitano. Ci sono alcuni termini che spesso non sappiamo come scrivere: coscienza o coscenza, pozione o pozzione, igenico o igienico? Sembra che non ci sia una regola e che, per non sbagliare, ci si debba affidare soltanto alla memoria, ma non è così.
I dubbi ortografici non riguardano tutte le parole, ma solo quelle che non si scrivono come si pronunciano. Nessuno è incerto su come scrivere parole come coda, maestra, carne, perché in esse a ogni suono corrisponde una lettera distinta. Le difficoltà riguardano altri tipi di parole, come quelle citate poco sopra o altre come azione e cieco,
nelle quali non c’è una perfetta corrispondenza fra grafia e pronuncia: per esempio, nel parlato la i di coscienza e di cieco non si fa sentire, mentre la z di azione si pronuncia come se fosse doppia (di fatto pronunciamo azzione, non azione).

ERRORI ORTOGRAFICI DI DERIVAZIONE DIALETTALE

In alcuni casi, poi, gli errori ortografici derivano dall’influenza della pronuncia dialettale. Per esempio, nell’Italia centro-meridionale la g palatale di gita, se si trova tra due vocali, viene pronunciata doppia: si dice (e, per errore, si scrive) traggedia, aggire, aggente, mentre queste parole in italiano vanno scritte – e pronunciate – con una sola g. Al contrario, nell’Italia settentrionale le consonanti doppie poste tra due vocali tendono ad essere pronunciate pronunciate come se fossero una sola: un italiano del Veneto tenderà a pronunciare libelula, atento, colegamento anziché libellula, attento, collegamento, e questa pronuncia potrà influenzare il modo di scrivere:

– Parole con la doppia consonante fra due vocali: pelliccia, non *peliccia; eccellente, non *eccelente ecc.

– Parole con b fra due vocali: ribelle, non *ribbelle; abile, non *abbile ecc.

– Parole con ld e lt: soldo, non *sordo; coltello, non *cortello ecc.

– Parole con ls, ns, rs: polsini, non *polzini; pensilina, non *penzilina; borsa, non *borza ecc.

– Parole con gl: tovagliolo, non *tovaiolo; cogliere, non *coiere ecc.

– Parole con due r fra due vocali: ferramenta, non *feramenta; concorrenza, non *concorenza ecc.

– Parole con nia, nie, nio che in alcune regioni sono pronunciate e scritte con gna, gne, gno: matrimoniale, non *matrimognale; straniero, non *stragnero; scrutinio, non *scrutigno.

– Parole con gna, gne, gno che in altre regioni sono pronunciate e scritte con nia, nie, nio: insegnare, non *inseniare; ingegnere, non *ingeniere; congegno, non *congenio.

– Parole con age, ege, ige, oge, uge, agi, egi, igi, ogi, ugi: agente, non *aggente; egemonia, non *eggemonia; vigente, non *viggente; cogente, non *coggente; agile, non *aggile; vigile, non *viggile; logico, non *loggico; pugile, non *puggile ecc.

ELENCO ERRORI PIÙ COMUNI

Non sottovalutiamo mai la possibilità che nel nostro testo ci siano errori, perché nessuno è immune dal commetterli. Ecco un elenco di quelli più frequenti:

Sto male e non stò male
Non lo so, perché non lo è sbagliato
Un po’ e non un po’
Qua
e non quà
Fa
e non
Fu
e non
Un altro
e non un’altro
Un’altra
e non un altra
Qualcun altro
e non qualcun’altro
Dappertutto
e non d’appertutto o dapertutto
Qual è
e non qual’è
A volte
sbaglio e non avvolte sbaglio
Vado a fondo alla questione e non vado affondo alla questione
Piuttosto che
e non più tosto che
Le dico
(a una donna) e non gli dico
Non ce la faccio
, perché non c’è la faccio è sbagliato
Davvero
e non d’avvero
D’accordo
e non daccordo
Tutto a posto e non tutto apposto
A parte tutto e non apparte tutto
affermativo e non si

 

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