Tempi verbali

L’importanza dell’uso del giusto tempo verbale nella comunicazione orale e scritta

Il tempo verbale è una componente fondamentale della grammatica di qualsiasi lingua. Essenzialmente, indica quando un’azione è avvenuta o sta avvenendo. Utilizzare il tempo verbale corretto è cruciale per una comunicazione efficace e precisa, sia che si tratti di conversazioni quotidiane, presentazioni professionali, scrittura formale oppure creativa.
Secondo un recente articolo apparso su OrizzonteScuola.it «il modo congiuntivo e i tempi verbali ad esso collegati stanno scomparendo e giacciono in agonia perché ormai non li usa più nessuno. A stento conoscono ed usano Frequentemente il modo indicativo e soprattutto guai a coniugare i tempi al passato: fanno una madornale confusione e si perdono nella declinazione»; un quadro preoccupante.

NON È SOLO QUESTIONE DI STILE

Saper abbinare grammaticalmente un tempo verbale del modo congiuntivo seguito dal condizionale sta diventando difficile per molti italiani, che spesso abbinano il condizionale ad un altro condizionale. leggere potrebbe aiutare, il problema è che spesso sono proprio i romanzi di oggi a inquinare la scena con scelte grammaticali quanto meno discutibili. Il fatto è che usare bene i tempi e modi dei verbi non è solo una questione di stile o forma, ma anche di comunicazione efficace. La chiarezza è uno degli obiettivi principali della comunicazione. Quando parliamo o scriviamo, vogliamo che il nostro messaggio sia compreso senza ambiguità. L’uso del tempo verbale corretto contribuisce in modo significativo a raggiungere questo obiettivo. Immaginiamo di raccontare una storia e utilizziamo il passato remoto per descrivere eventi passati, il presente per eventi attuali e il futuro per eventi futuri. Questa coerenza temporale rende la narrazione fluida e comprensibile per l’ascoltatore o il lettore.

CONTESTO E SCOPO

L’uso del giusto tempo verbale, anche oralmente, dipende spesso dal contesto e dallo scopo della comunicazione. Se stiamo raccontando un evento passato, è naturale utilizzare il passato. Tuttavia, se stiamo esponendo un concetto generale o una verità universale, il presente può essere più appropriato. Ad esempio, diciamo che stiamo parlando di un fatto storico accaduto nell’Ottocento: “Il comportamento di Manzoni fu per l’epoca più che plausibile” utilizziamo il passato remoto per sottolineare la collocazione nel passato ma “Oggi possiamo anche noi agire nello stesso modo, facendo le stesse scelte stilistiche del grande scrittore” utilizzando il presente accentuiamo la rilevanza attuale della tematica.

LE CONVENZIONI NELLA SCRITTURA

Nella scrittura formale, come nella redazione di documenti aziendali o accademici, è fondamentale rispettare le convenzioni grammaticali. Il tempo verbale deve essere scelto in modo accurato per evitare incomprensioni e ambiguità. Ad esempio, nel contesto accademico, è consuetudine utilizzare il presente storico per fare riferimento agli eventi passati, anche se l’azione stessa è conclusa. Questo crea una distinzione tra l’evento passato e il momento presente in cui lo si sta discutendo.

SCOPO: EVITARE LA CONFUSIONE

L’uso improprio del tempo verbale può causare confusione e fraintendimenti. Quando in un testo narrativo il tempo verbale cambia continuamente tra passato, presente e futuro, il lettore no sa più quando accade cosa, non può più stabilire antecedenze e contemporaneità. La mancanza di coerenza temporale può rendere difficile seguire il testo e capirne il significato. Al contrario, una comunicazione chiara e coerente del tempo verbale rende il messaggio più accessibile e comprensibile.

Bibliografia utile

  1. “Grammatica italiana” di Luca Serianni.
  2. “La nuova grammatica della lingua italiana” di Gian Luigi Beccaria.
  3. “Italian Grammar Drills” di Paola Nanni-Tate.
  4. “Grammatica essenziale della lingua italiana con esercizi” di Marco Mezzadri.
  5. “Manuale di linguistica italiana” di Lorenzo Renzi, Alvise Andreose e Giulio Lepschy.
  6. “L’italiano” di Tullio De Mauro.
  7. “La grammatica italiana” di Andrea Camilleri.

vania

Vania Russo è scrittrice, valutatore editoriale di manoscritti, editor e docente di corsi di scrittura creativa e narratologia. Dal 2008 segue diversi stage, master e corsi di narratologia e laboratori teatrali. Si specializza in laboratori di narratologia e si forma quale lettore editoriale ed editor professionista presso la Scuola Dumas, docente Mario Arturo Iannaccone. Collabora con diverse Associazioni Culturali e Case Editrici in qualità di correttore bozze ed editor. Partecipa a diversi concorsi letterari con il gruppo di scrittori Ludici Scriptores. È presidente dell’Associazione Storico Culturale Lidenbrock, della quale dirige la rivista letteraria insieme allo storico saggista Mario Arturo Iannaccone. Ha pubblicato, oltre ai romanzi, il Manuale di scrittura creativa – Con esempi, esercizi, approfondimenti e Scrivere con stile – Manuale avanzato di scrittura con esempi, esercizi, approfondimenti, editi da Panda Edizioni.

Lascia un commento