Cos’è il blocco dello scrittore? È l’incapacità momentanea, e non permanente, di continuare a scrivere. Qualche volta dipende dalla stanchezza, dalla sfiducia, anche dal dolore (in caso di traumi psicologici per esempio); altre volte si tratta di mancanza di tecnica o di idee, magari perché l’autore non ha lavorato di prewriting, per esempio, e non ha affrontato le fasi di progettazione dell’opera.
Ma dove si bloccano di più gli scrittori? A volte sulla trama, che appare innaturale e contorta o, al contrario, troppo semplice; altre volte ci si può bloccare sulla singola scena od anche sul personaggio che non convince, non coinvolge. C’è chi, addirittura, ha pensato di suddividere gli autori in ulteriori categorie, per aiutarli a individuare una modalità di “sblocco”:
I pantser: sarebbero gli scrittori “sotto ispirazione”, tipicamente trasportati da un’idea nata sul momento; teoricamente sono coloro che, non avendo un progetto cui guardare, si bloccano più spesso, lasciandosi alle spalle una miniera di storie incompiute. (Pantser deriva dal mondo dell’aviazione americana degli anni Trenta, per descrivere il modo di volare del pilota Douglas Corrigan, che diffidava delle tecnologia della strumentazione di bordo, affidandosi invece alle sensazioni che l’aereo trasmetteva alla seduta, ai suoi pantaloni: The Phrase Finder).
Plotser: sarebbero l’unione delle due cose, capaci di scrivere affidandosi in parte all’istinto e in parte a una sorvegliata progettazione. (Fonte: Plotter, pantser… o plotser?)
Oggi il mercato pullula di prodotti pensati per aiutare gli scrittori a superare il blocco della pagina bianca. Si tratta quasi sempre di “mazzi di carte” ideati per stimolare l’associazione di pensieri, il processo analogico immagini-parole, lo sblocco del flusso creativo interrogando l’autore con delle domande chiave, in stile scrittura analogica. Idea nuova? Non molto, considerando che un tempo certi scrittori si lasciavano ispirare dai tarocchi o dai dadi, perfino dalle chiacchierate con gli “oracoli”.
Ad ogni modo, oggi ci sono moltissimi creative writing kit in circolazione per un considerevole giro di denaro. Qualche esempio: The Storymatic, con ben 540 cards combinate in modo da generare addirittura sei trilioni di storie, e magari giocare con gli amici, è uno dei più venduti negli USA.
Ma c’è anche il Writer Emergency Pack che promette tutti gli strumenti di cui gli autori hanno bisogno per sbloccarsi, correggere i buchi di trama, ravvivare i personaggi, ripensare ai temi; strumenti indispensabili condensati addirittura in sole 26 carte illustrate, ognuna con un’idea diversa per essere sbloccato. Triggers Cards The Storytelling Deck è progettato per inanellare messaggi e storie in modo creativo, avendo però già un buona struttura di trama cui fare riferimento, e c’è poi FLOAT Cards for Writers, grazie al quale «scegliendo una carta tutti gli autori ricominceranno a scrivere con facilità!»
Ma i writer’s kit non sono finiti, anzi, sono in continua produzione. Alcuni sono più eterei e astratti in stile Full New Age, come Intùiti Creative Cards, nato da un progetto del Politecnico di Milano, che si pone il problema di “sentire” le parole, più che pensarle, proponendo un nuovo modo di vivere il tema della creatività e «invece di costringere l’utente a trovare un’idea, come accade con alcune tecniche come il brainstorming o la mappa mentale, invita a sedersi con calma e a sentire ciò che si deve dare, ricordando che la creazione deve essere una fonte di gioia e soddisfazione.»
E non dimentichiamo l’ormai celebre Fabula, un kit per la gestione della trama, dei personaggi e della progressione causa-effetto basato sugli schemi di Propp. E, a proposito di Propp, ovviamente esistono anche le Propp Cards, per aiutarsi nello scrivere storie “fantastiche”…