Personaggio
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Poche (ma buone) idee per un personaggio

Sherlock Holmes

Uno dei principali motivi di intoppo per gli autori, non solo quelli alle prime armi, è la creazione e definizione dei personaggi. Dimensionati, piatti, iconici, in primo piano, sullo sfondo… e così via. Ideare un buon personaggio non è semplice perché il compito di queste figure, a metà tra la realtà e l’immaginario, è fondamentale. Una grande trama può restare impressa, è vero, ma dei personaggi memorabili lasceranno un segno ancora più profondo, specie se il genere narrativo scelto è particolarmente adatto allo sviluppo della loro personalità e delle loro vicende.

Elementi chiave

Quali sono dunque le prime mosse per lavorare al profilo di un personaggio? In modo concreto e semplice, è utile abbozzare immediatamente alcuni aspetti chiave:

  • Carattere
    Il modo di pensare, la filosofia, la maniera di relazionarsi con gli altri, i concetti chiave alla base della morale e dell’etica (cosa pensa della giustizia, del bene e del male) e così via. Senza scendere nel dettaglio, ma avendo cura di non trascurare i nodi più importanti, questi sono aspetti fondamentali di cui tenere conto.
  • Desiderio chiave
    Qual è la motivazione che spinge il personaggio ad agire (o a non agire)? Cosa occupa la gran parte della sua vita, di cosa si preoccupa di più, cosa, in ultima analisi, desidera in modo più marcato? I desideri possono essere molti, ma noi dobbiamo individuare quello chiave, quello che più di tutti è motivazione per agire all’interno del romanzo. Dobbiamo sempre tener presente che una storia non può contenere tutto, vi sarà un tema portante e il desiderio del personaggio dovrebbe essere in qualche modo legato a questo tema. La motivazione chiave può essere implicita o esplicita (sarà l’autore a decidere il grado di consapevolezza).
  • Punti deboli
    L
    e debolezze rendono più realistici e umani i personaggi, ma non bisogna esagerare: non è detto che il protagonista o la protagonista (o i protagonisti) debbano essere per forza dei deboli in senso assoluto.
  • Punti di forza
    Quali sono le caratteristiche psicologiche, fisiche, morali che rendono forte il personaggio?
  • Tratti specifici/particolari
    Sono tutti quegli elementi che possono in qualche modo caratterizzare personalità e aspetto (avete presente la classica cicatrice del cattivo nei romanzi fantasy?)
  • Aspetto fisico
  • Arco di crescita/decrescita
    I Leoni di Sicilia
    I Leoni di Sicilia
    Quando i personaggi compiono delle scelte, superano degli ostacoli, dismettono degli atteggiamenti, ampliano il loro raggio di azione, modificano la loro idea del mondo (e così via) cambiano crescendo o decrescendo in base all’orientamento positivo o negativo di tale mutazione. Se un personaggio cresce/decresce, per cui cambia, allora acquisisce profondità, sebbene tali cambiamenti debbano essere sempre calibrati con la trama e non riversati all’interno nel romanzo con incoerenza. Un personaggio che non cambia nel corso del romanzo, che mantiene cioè le caratteristiche iniziali, è tendenzialmente un “personaggio piatto” o un “tipo narrativo”. Non è sbagliato, semplicemente è un altro tipo di prospettiva. La cosa va pensata anche in base al genere narrativo: spesso i protagonisti di avventure mozzafiato sono “tipi narrativi” (pensiamo a Indiana Jones, per esempio), ma sono comunque personaggi molto riusciti; anche Sherlock Holmes è un “tipo” che raramente concede aperture di crescita o decrescita, eppure nessuno direbbe che è un personaggio non riuscito.

“Studiare” il personaggio

Ciascuno di questi aspetti ha la sua importanza, non esistono personaggi perfetti in senso assoluto, esistono personaggi ben calibrati e ideati per quella determinata storia. La regola più importante è, in definitiva, quella che ci suggerisce che lo studio del personaggio dovrebbe sempre tenere conto della storia in cui andremo a inserirlo.

vania

Vania Russo è scrittrice, valutatore editoriale di manoscritti, editor e docente di corsi di scrittura creativa e narratologia. Dal 2008 segue diversi stage, master e corsi di narratologia e laboratori teatrali. Si specializza in laboratori di narratologia e si forma quale lettore editoriale ed editor professionista presso la Scuola Dumas, docente Mario Arturo Iannaccone. Collabora con diverse Associazioni Culturali e Case Editrici in qualità di correttore bozze ed editor. Partecipa a diversi concorsi letterari con il gruppo di scrittori Ludici Scriptores. È presidente dell’Associazione Storico Culturale Lidenbrock, della quale dirige la rivista letteraria insieme allo storico saggista Mario Arturo Iannaccone. Ha pubblicato, oltre ai romanzi, il Manuale di scrittura creativa – Con esempi, esercizi, approfondimenti e Scrivere con stile – Manuale avanzato di scrittura con esempi, esercizi, approfondimenti, editi da Panda Edizioni.

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