Piccoli consigli di autocorrezione bozze

correzione

Chi mai prova mai sbaglia, come si suol dire, il che vale anche per la scrittura. Ciascuno di noi, quando scrive, commette degli errori, non esistono “prime bozze” perfette, ma certamente tutte sono perfettibili. Chiudere un testo con la classica parola “fine” non vuol affatto dire che il lavoro sia finito. Abbiamo portato a termine la prima fase del progetto, questo sì, ma non più di questo, perché dobbiamo riprendere in mano il nostro lavoro e iniziare la fase di revisione.

SBAGLIARE È UMANO… CORREGGERE ANCHE

Ciascuno di noi, quindi, commette errori: grammaticali, sintattici, di concetto, refusi, lapsus, per stanchezza, per fretta… quale che sia il motivo, che comunque va indagato e risolto in qualche modo, sicuramente queste imperfezioni del testo vanno corrette. Conoscere quelle più frequenti potrebbe essere un valido aiuto. L’italiano è una lingua complessa, anche per chi la conosce molto bene, anche perché la differenza fra lingua parlata e lingua scritta, nonostante anni se non secoli di dibattito, è ancora presente e certe volte è notevole: «Nella velocità della lingua parlata le differenze regionali di pronuncia, di scelta di vocaboli, di utilizzo di forme verbali o grammaticali non vengono notate più di tanto, perché sono di uso comune tra coloro che parlano e quindi comunicano, adottando un modo di intendersi a loro comune. Nella lingua scritta, però, tutti gli italiani devono riferirsi ad un altro linguaggio comune, quello che supera i particolarismi della parlata locale o specifica che, pur subendo come ogni lingua viva apporti continui da altre lingue e pur adattando e inventando neologismi per definire cose nuove, riconosce regole grafiche e sintattiche costanti» [RaccontiOltre.it, Piccolo Prontuario per l’autocorrezione dei più comuni errori ortografici, versione digitale, a cura di Luca Coletta, Introduzione, Edizione giugno 2008].

TIPOLOGIE DI ERRORI

Vediamo la tipologia di errori più frequenti, dividendoli in categorie:

  • Di lessico (non pertinente, impreciso, troppo generico, troppo tecnico/specifico, ripetitivo…)
  • Ortografici
  • Morfosintattici (a loro volta classificabili in uso errato dei tempi e dei modi e della loro consecutio,
    reggenze e concordanze sbagliate… )
  • Registro linguistico non adeguato o incoerente (che coinvolge a livelli differenti lessico e ideazione)
  • Mancanza di organizzazione testuale o uso carente o errato dei connettivi (che coinvolge logica, ideazione e
    sintassi)

QUALCHE ESEMPIO

Ecco alcune indicazioni per evitare gli errori più comuni:

“Non ce ne importa niente”, ma “Sul letto c’è un cellulare”.
“Vengo da (preposizione) Madrid”, ma “Anna (terza persona singolare verbo dare) un fiore a sua madre” e “Luca, da’ (imperativo seconda singolare verbo dare) le chiavi a tuo padre.”
“Anni fa, c’erano molti più lupi” ma “Anna, fa’ qualcosa per il tuo singhiozzo!”
“Pianista, dammi il la!” ma “ c’è qualcosa, controlliamo”.

Li ho visti” ma “ c’è la mia casa”.
“Ho un barattolo nuovo di Nutella, n
e vuoi un po’?” ma “Non pianse disse alcunché” e “Di torta non ce n’è (ne+è) più”.
“Ognuno per
” ma “Se piove non usciamo”.
, ho capito” ma “Si è rotto un dito”.
“Parlo con te“, ma “Vuoi del ?”

QUANDO IL MAI È MAI

In generale, l’accento non si usa mai con:

  • da: preposizione
  • e: congiunzione
  • la: articolo
  • li: pronome
  • ne: pronome o avverbio
  • se: congiunzione o pronome
  • si: pronome
  • te: pronome
  • di: preposizione

Facciamo delle tabelle riassuntive prima di iniziare la correzione, in modo da avere sempre a portata di mano la versione corretta. Segue un esempio.

PICCOLO PROMEMORIA VELOCE

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