L’italiano è straordinariamente ricco, eppure può capitare che manchino le parole adatte per descrivere qualcosa, manifestare il pensiero di un personaggio, evocare un’immagine precisa.
Sorvegliare la scrittura
La nostra lingua possiede decine di sinonimi per la maggioranza dei vocaboli, ciò rende possibile articolare il discorso con un’eccezionale varietà espressiva. Limitandosi sempre alle stesse espressioni, parole, giri di frase, aggettivi, avverbi si rinuncia alla possibilità di trasmettere pensieri, emozioni, sentimenti in modo efficace e, magari, originale.
I modi di “fare”
Per comprendere quanto “potente” possa diventare una scrittura sorvegliata e attenta dal punto di vista della ricchezza lessicale (e dunque anche verbale) possiamo fare l’esempio del verbo “fare”, che di per sé vuol dire operare, eseguire, agire, ma che pure possiede una settantina di sinonimi. Ecco qualche esempio:
- fare l’università = frequentare
- fare il medico = esercitare o svolgere la professione di…
- fare domande = porre, presentare, compilare, rivolgere…
- fare un’alleanza = stringere, concludere…
- fare un discorso = intavolare, pronunciare, improvvisare
A ogni situazione il caso adatto, il cui scopo dovrebbe essere quello di rendere la scrittura più efficace, più appropriata e più ricca.