Il Kindle è il device di lettura di Amazon, introdotto nel 2007, che ha rivoluzionato il mondo dell’editoria. Immediatezza, funzionalità e facilità di acquisto sono stati certamente i punti forti. E così come il Kindle ha cambiato per sempre il modo in cui le persone consumano i libri, Kindle Direct Publishing ha fatto lo stesso per gli autori che desiderano pubblicare ciò che scrivono.
Kindle Direct Publishing
Kindle Direct Publishing è la piattaforma editoriale di Amazon, e consente agli autori indipendenti di raggiungere i lettori di tutto il mondo, senza passare attraverso una casa editrice tradizionale. In poche ore, chiunque può creare un account autore, caricare i file del proprio libro e venderlo attraverso Amazon, il tutto senza alcun costo di configurazione. È la piattaforma più accessibile per l’autoeditoria. Questa accessibilità ha portato autori ad avere un successo insperato, come Hugh Howey (Wool) e Andy Weir (The Martian). Sia ben chiaro, non stiamo dichiarando che siano capolavori della letteratura, ma certo sono libri molto letti. Inoltre, gli autori di generi di nicchia hanno ottenuto visibilità laddove sarebbero stati ignorati dal modello editoriale tradizionale e avrebbero faticato a trovare un pubblico di lettori. Per cui, se un autore esordiente o emergente vuole farsi notare e lavora bene, scrivendo bei romanzi, questa potrebbe essere una strada per superare l’ostacolo di un’editoria tradizionale lenta e chiusa.
Amazon è la più grande libreria del mondo anglosassone
Per essere più precisi, è la più grande libreria del mondo, anche se non ha la stessa forza nei mercati non in lingua inglese. Nel 2019, Amazon ha detenuto una quota di mercato dell’83% per gli ebook. Alcuni autori indipendenti passano buona parte della loro settimana a gestire i loro titoli su una mezza dozzina di rivenditori, per poi scoprire che la maggior parte delle loro vendite proviene ancora da un’unica fonte: il Kindle Store. I negozi di libri di Amazon non hanno un team di merchandising. Mentre Apple Books, Kobo e altri rivenditori online hanno gruppi di persone che scelgono i nuovi titoli da promuovere, Amazon lascia che sia il suo algoritmo a decidere quali libri presentare e promuovere. L’algoritmo è una macchina per la vendita di libri senza cuore, che non si lascia incantare da autori famosi. Si basa esclusivamente sui dati per determinare, nel suo modo freddo, quali libri mettere davanti a un maggior numero di lettori. Gli autori indipendenti hanno le stesse possibilità di vedere il proprio libro e salire di categoria, a patto che si riesca a ottenere prevendite, vendite e recensioni da parte degli utenti (e che si riesca a convincere le persone che arrivano sulla propria pagina a premere il pulsante “acquista”). Può sembrare impegnativo, ma è molto più facile che chiamare tutte le librerie del Paese e implorarle di tenere il vostro libro in magazzino.
La promozione, anima del commercio del libro
Oltre alla pubblicità a pagamento, Kindle Direct Publishing offre opzioni promozionali gratuite a cui si può accedere attraverso il programma KDP Select. Ma, attenzione, se con KDP fosse tutto rose e fiori, Amazon avrebbe già sradicato completamente la concorrenza. Invece, ci sono alcuni svantaggi che hanno spinto molti autori a non puntare tutto su Amazon. Il più grande vantaggio dell’autopubblicazione sono le royalty. Rispetto alle loro controparti pubblicate tradizionalmente, gli autori KDP trattengono una percentuale significativamente maggiore del prezzo di copertina del loro libro per ogni vendita. Gli autori che si autopubblicano ottengono royalties di circa il 70% per gli ebook, anche se su Amazon ci sono delle limitazioni. Se il prezzo del libro supera i 9,99 euro su Kindle, il tasso di royalty scende improvvisamente al 35%. Questo va bene per la maggior parte degli autori (se il vostro ebook costa più di 10 euro, forse state sbagliando qualcosa), ma se state vendendo un cofanetto, dove raggruppate più libri in un unico prodotto, sarete penalizzati. Apple Books e Kobo, invece, non prevedono alcun limite di prezzo.
Per accedere a KDP Select, non è possibile vendere il proprio ebook altrove: la questione dell’esclusiva
Per iscriversi a KDP Select è necessario vendere il proprio ebook esclusivamente attraverso Amazon. Questo potrebbe non sembrare un problema (dopo tutto, la maggior parte dei libri viene venduta su Amazon), tuttavia, nei Paesi al di fuori degli Stati Uniti e del Regno Unito, la quota di mercato di Kindle non è così assoluta. Se il vostro obiettivo è quello di raggiungere il più ampio pubblico possibile di lettori, allora essere legati ad Amazon, anche solo per la durata di una promozione, potrebbe non essere l’ideale. Come ben sappiamo, i monopoli non sono una buona cosa per i consumatori. Poiché l’impero di Jeff Bezos (anche lui del club garage di casa trasformato in laboratorio dove sono nate le idee che hanno rivoluzionato il mondo…) continua ad assorbire una quota di mercato sempre maggiore nella vendita di libri, nella vendita al dettaglio, nei servizi di web hosting, nella logistica, nell’intrattenimento in streaming e nei generi alimentari dovremmo preoccuparci anche di non dare troppo potere a una simile “azienda”. Se siete preoccupati che vendendo attraverso il Kindle Store contribuite all’inevitabile monopolio di Amazon, potreste avere ragione. Ma potreste anche sostenere che non c’è modo di guadagnarsi da vivere come autore senza di loro e che vendere attraverso Amazon è un compromesso cui un certo tipo di editoria tradizionale “programmata” da politica ed esigenze di mercato ha inevitabilmente spinto chi non fa parte di un certo “giro”. Amazon ha creato una piattaforma che ha spostato l’equilibrio del potere dai “guardiani” ai creativi. Ovviamente, bisogna sempre restare vigili e fare in modo di non diventarne vittime.