L’eufonia (opposto della cacofonia) è, in linguistica e musica, l’effetto piacevole prodotto da un suono (vocale o strumentale) o da più suoni di parole che si incontrano. Quando si parla di consonanti eufoniche, della “d” in particolare, si fa riferimento alla norma secondo la quale è possibile aggiungere la consonante d per evitare l’incontro tra due vocali uguali: ed eccomi; ad andare; e via dicendo.
L’Accademia della Crusca scrive: «L’uso della ‘d’ eufonica, secondo le indicazioni del famoso storico della lingua Bruno Migliorini, dovrebbe essere limitato ai casi di incontro della stessa vocale, quindi nei casi in cui la congiunzione e e la preposizione a precedano parole inizianti rispettivamente per e e per a (es. ed ecco, ad andare, ad ascoltare, ecc.). Si tratta di una proposta di semplificazione coerente con molti altri processi di semplificazione cui è sottoposta la nostra lingua, ma dobbiamo comunque tener presente che la d eufonica non è un elemento posticcio, ma trova la sua origine nella struttura originaria delle due parole interessate che in latino erano et e ad.»
Questo vuol dire che l’uso della “d” eufonica è piuttosto libero, ma che, preferibilmente, si tende a eliminarla, prediligendo un scorrere più fluido delle parole.