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Classifiche Amazon Libri: il Sunday Times indaga

Le classifiche Amazon Libri tengono incollati ai terminali parecchi scrittori, che siano a contratto con qualche editore o self publishing. In pratica indicano una tendenza di vendita aggiornata ogni due ore. La piattaforma consente l’inserimento dei libri in macro categorie e in sotto categorie dedicate ai vari generi, per esempio noir, storico, giallo etc.

Può rivelarsi molto utile analizzare le classifiche di Amazon, per individuare libri interessanti per esempio, o analizzare la tendenza del mercato. Alcuni autori che avevano pubblicato in modo autonomo il proprio lavoro hanno ottenuto contratti da case editrici, proprio in base alle classifiche Amazon e ai benefici di una lunga permanenza nella top 100 di categoria.

Classifiche di vendita o di gradimento?

Non sono classifiche di pura vendita. Essere nella top 100 non vuol dire aver venduto più di Dan Brown. Entrare nei primi 100 in classifica vuol dire che in quella giornata si è venduto qualche e-book. Bastano anche una ventina di copie (o anche meno) per balzare in avanti di parecchie posizioni, ottenendo una buona visibilità, il che è bene per un autore. A volte anche una sola copia al mese incrementa di qualche posizione. Le variabili sono diverse da quelle delle vendite e quindi il sistema si basa non su quello ma su principi diversi, incluse, ovviamente le stesse vendite.

Ma è tutto oro quello che luccica?

La verità è che l’Internet Marketing sta portando un po’ di scompiglio per quanto riguarda il mestiere di scrittore. Oggi diventare un best seller non è poi così difficile, proprio attraverso siti come Amazon (e le sue classifiche) o anche Lulu (meno famoso, ma altrettanto valido).

In America il fenomeno è già esploso da qualche anno. Nel Nuovo Continente, sempre avanti rispetto a tutti,  ci sono scrittori che, grazie all’Internet marketing, hanno scalato le classifiche libri del New York Times (raggiungendo anche il primo posto per settimane) e sono anche best seller su Amazon.

In Italia il fenomeno sta esplodendo negli ultimi due, tre anni. E allora si parla già di TOPTENAmazon addiction, con autori che restano incollati ai terminali per controllare la posizione del loro capolavoro. Ovviamente, trovato il sistema, facilmente si può iniziare a studiare metodi per garantirsi classifica, visibilità e quindi vendite.

L’inchiesta americana

In un articolo del 13 ottobre 2015 (quindi quasi un anno fa e ancora non eravamo nel boom del fenomeno) il sito dedicato a libri, recensioni, notizie LibriNews sottolineava proprio questo aspetto, indagato, tra l’altro, dal Sunday Times.

Per avvalorare l’inchiesta, su un sospetto lecito della validità di tali classifiche, due giornalisti della testata hanno commissionato a una gostwriter un  libro,  scritto a Bangalore, in India, nel giro di un fine settimana, alla modica cifra di 65 sterline. Everything Bonsai, il libro in questione, è pieno di errori grammaticali, refusi, strafalcioni di ogni genere (refusi persino per lo stesso termine “bonsai”). Il libro risulta scritto da un’autrice fittizia, Mary A. Evans, con orribile copertina. Nonostante tutto il manuale di giardinaggio ha scalato la classifica dei libri digitali per il relativo settore (Gardening and Horticulture) sul Kindle Store di Amazon UK, il tutto grazie a una serie di finte recensioni acquistate per la cifra complessiva di 56 sterline.

Tutto ruota attorno alle false recensioni, a pagamento e non per cui la “donazione” di stelline condiziona le classifiche, gli acquisti, la realtà dei fatti e un “bidone” diventa un best seller in poco tempo, danneggiando, tra l’altro, libri più meritevoli, se non altro ingannando gli acquirenti.

L’articolo su LibriNews sottolinea che l’inchiesta del Sunday Times avrebbe portato alla luce anche altri aspetti inquietanti della questione:  i falsi recensori, per rendere le loro identità più credibili, avrebbero saccheggiato foto dai profili social di svariate persone, anche minorenni, ovviamente ignare che le loro immagini erano nel frattempo finite a corredo di finte recensioni su Amazon. I quattro recensori assoldati dal Sunday Times avevano di fatti usato svariate finte identità.

Dunque, se da un lato le classifiche di tendenza possono dare un’idea di cosa acquistare, bisogna tener conto che ormai si tratta di una specie di super mercato del libro e come sempre, quando qualcosa viene commercializzata in modo massivo, non si sa più cosa si compra e bisogna prestare maggiore attenzione, andando oltre commenti, recensioni e stelline a corredo.

vania

Vania Russo è scrittrice, valutatore editoriale di manoscritti, editor e docente di corsi di scrittura creativa e narratologia. Dal 2008 segue diversi stage, master e corsi di narratologia e laboratori teatrali. Si specializza in laboratori di narratologia e si forma quale lettore editoriale ed editor professionista presso la Scuola Dumas, docente Mario Arturo Iannaccone. Collabora con diverse Associazioni Culturali e Case Editrici in qualità di correttore bozze ed editor. Partecipa a diversi concorsi letterari con il gruppo di scrittori Ludici Scriptores. È presidente dell’Associazione Storico Culturale Lidenbrock, della quale dirige la rivista letteraria insieme allo storico saggista Mario Arturo Iannaccone. Ha pubblicato, oltre ai romanzi, il Manuale di scrittura creativa – Con esempi, esercizi, approfondimenti e Scrivere con stile – Manuale avanzato di scrittura con esempi, esercizi, approfondimenti, editi da Panda Edizioni.

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