Book-influencer e promozione su Instagram: funziona o non funziona?

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Il 26 giugno 2021, a Chiari, c’è stato il primo Forum Nazionale dei Book-influencer, all’interno della Rassegna della Microeditoria. Si è parlato di promozione, di libri sul web, tra blog e social network, in un confronto diretto fra editoria e nuovi media. Domande chiave nel dibattito:

  • Qual è il ruolo dei book-influencer nel promuovere la lettura e le vendite?
  • Ci sono opportunità lavorative in questo ambito?
  • Quale sarà il futuro dei book-influencer?

UN PO’ DI NUMERI

In base ai dati raccolti durante il Forum, il 69% dei lettori abituali sceglie seguendo consigli raccolti su blog e social, e ciò suggerirebbe che promuovere sui canali social e online potrebbe avere un ruolo strategico nella vendita dei libri. Nell’ultimo anno e mezzo sono esplose numerose forme online di condivisione di consigli di lettura, soprattutto attraverso canali come Instagram e TikTok, anche in seguito all’affermarsi di fenomeni editoriali nati proprio su portali online e promossi con passaparola prevalentemente mediatico: «I consigli di lettura, gli inviti a leggere questo o quel libro o a scoprire questo o quel genere cambiano forma e si moltiplicano: contenuti testuali, sotto forma di post e articoli di blog, sono affiancati da dirette video e interviste, da podcast e contenuti audio sulle diverse piattaforme» (Davide Giansoldati, Professione book influencer).

L’EFFICACIA DEL BOOK-INFLUENCING

Insomma, affidarsi a un book-influencer potrebbe essere una delle soluzioni più efficaci per promuovere dei romanzi, eppure molti autori, se interpellati, alzerebbero la mano per dire che le recensioni online, anche proposte da influencer di un certo rilievo, spostano poche copie, a volte nessuna. Tra l’altro, gli influencer chiedono, giustamente, un compenso, che va dai quasi simbolici 10,00 euro alle svariate centinaia (se non migliaia) di euro. Il fatto è che non tutti i book-influencer sono uguali, molti si improvvisano, non hanno la giusta strategia per utilizzare al meglio i social, limitandosi a postare la copertina dei libri con una recensione che, spesso, è piuttosto generica e suona più come un invito all’acquisto che alla lettura. Ma un lettore che incappa in queste proposte preferirebbe farsi coinvolgere da esperienze positive di lettura o ricevere l’ennesimo consiglio per gli acquisti?

COSA VALUTARE PRIMA DI AFFIDARSI A UN BOOKINFLUENCER

Sempre secondo quanto pubblicato dal bravo Davide Giansoldati nel suo articolo, Giovanna Burzio (autrice di Bookinfluencer. Chi parla di libri e dove trovarli, 2020) volendo mappare relazioni, reti, rapporti con le community e i book-influencer, allo scopo di creare una guida per la promozione del libro, ha esaminato un lungo elenco di possibili book influencer osservando questi aspetti:

  • dal profilo deve trasparire presenza e costanza;
  • il profilo deve essere vivo e attivo;
  • i contenuti devono avere un certo gusto estetico;
  • deve esserci un’organizzazione dei contenuti in rubriche;
  • deve essere evidente una frequenza di pubblicazione che indica la presenza di un piano editoriale;
  • ogni profilo deve far trasparire la propria identità;
  • credibilità e dignità degli influencer sono fondamentali.

RICONOSCERE I “FALSI” INFLUENCER

Tutto condivisibile, secondo noi, però, bisogna fare molta attenzione anche a un altro aspetto della questione: vendere e condividere esperienze sono due cose diverse. Spesso le pagine social di questi book-influencer sembrano le vetrine di un negozio che, per quanto allestite con cura, comunicano solo l’intento di promuovere un prodotto per venderlo. Gallerie di libri, benché incorniciati in belle foto, fanno pensare più a case editrici che a salotti di lettori che si scambiano emozioni, e torniamo al vendere. C’è poi l’annosa questione dei numeri, ovvero non tutti i follower indicati dalle pagine sono effettivi, perché possono essere comprati, dunque non opportunamente targhettizzati e, quindi, disinteressati a ciò che la pagina propone. Molti autori ricevono messaggi da book-influencer che si propongono come recensori, chiedono un compenso, a volte anche abbastanza cospicuo, ma non muovono copie, il che risulta poi frustrante per gli autori stessi i quali, al di là di dell’effimera soddisfazione di essere citati in un post curato, non ottengono altro, il tutto nasce e muore lì.

NON SOLO VETRINE

Che fare allora? Non affidarsi a book-influencer senza esperienza o in cerca solo di facili guadagni, la passione, quella vera, si vede e anche la professionalità; non pensare di poter risolvere i problemi legati alla promozione editoriale solo tramite questo canale, che è uno dei tanti e che deve essere supportato con altri più o meno classici; soprattutto, monitorare per un certo periodo le pagine di influenza alle quali vorremmo affidare la promozione dei nostri libri, per capire se le interazioni, i like, i commenti sono reali e se portano davvero a qualcosa. Entriamo in contatto con i book-influencer ai quali decidiamo di affidare il nostro libro, consigliamoci, scegliamo delle strategie, condividiamo valori. Facciamo rete con altri scrittori, supportiamoci a vicenda, scambiamo esperienze fatte sul campo e consigli reali.

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