Tornare a scrivere dopo un periodo di pausa

Tornare a scrivere dopo un periodo di pausa

Fermarsi per riposare e ricaricarsi non è sbagliato, a volte è addirittura indispensabile, ma riprendere a scrivere dopo un periodo di pausa non è sempre così immediato e semplice, anzi. Prima di tutto è importante capire se il distacco dalla scrittura sia semplicemente “riposo”, oppure se si tratti di “silenzio interiore” dato da altri fattori, come per esempio il prosciugarsi della “vena” o la sfiducia in se stessi e nelle proprie possibilità. C’è del lavoro da fare su se stessi, oltre che sulle parole scritte, ma se si tratta solo di riposo è certamente più semplice; nel caso di motivazioni più radicali e profonde bisogna recuperare tempo e spazio di riflessione.

RICONOSCERE LE FASI DI TRANSIZIONE

In generale, ricominciare a scrivere dopo un periodo di pausa (anche solo poche settimane) è più difficile di quanto non sembri. Pensiamo a uno stop fisiologico: chi porta a compimento un’opera creativa (romanzi, racconti, altro…) può sentire il bisogno di fermarsi per ricaricarsi, esattamente come qualcuno che arriva alla fine di una qualunque altra attività, sia lavorativa che ricreativa. Quando ultimiamo un progetto (nel caso della scrittura comprendiamo stesura, magari anche prima revisione e correzione) normalmente attraversiamo una fase di recupero energie e, poi, riprendiamo quell’attività con un ritmo crescente. Le fasi più importanti di qualunque attività richiedono un consumo di energie maggiore, per cui è normale che subito dopo sia necessario “calare” e ritrovare un ritmo più sostenibile. Per spiegare questa esigenza, molti coach fanno l’esempio del corridore: Se fossi un corridore che ha appena terminato una maratona e poi si è preso sei settimane di pausa dall’attività fisica per festeggiare, non ti aspetteresti di correre un’altra maratona subito dopo la pausa, ma implementeresti un programma di allenamento in cui magari inizieresti con una corsa di tre chilometri e poi aumenteresti gradualmente fino a una di 10 chilometri. Dopo sei mesi di allenamento, potresti essere in forma per correre un’altra maratona.

NIENTE PANICO

Gli scrittori perdono la condizione fisica proprio come i maratoneti dell’esempio, non c’è nulla di strano e non è sbagliato, soprattutto se non sono scrittori pressati da un ritmo professionale. Il ritorno alla scrittura dopo una pausa sarà impegnativo ed è normale che sia così, l’errore consiste nel non tenerne conto, il che può portare a una fase di scoraggiamento e perdita di motivazioni: “Non riesco più a scrivere, ho perso la mia creatività, non ho mai saputo realmente scrivere…” e così via.

AVERE UN “PIANO” GRADUALE PER TORNARE A SCRIVERE

Tornando a scrivere è importante non buttarsi a capofitto nel nuovo progetto o nel progresso di un processo già aperto; tempo, c’è bisogno di tempo. Questo lo sa anche un professionista, che sa come gestire i momenti di transizione con attività alternative ma comunque utili al suo lavoro. Ecco qualche utile indicazione operativa:

  • Ambientati di nuovo nella scrittura, con calma e senza importi tabelle di marcia troppo rigide, esattamente come faresti per riprendere un ritmo di corsa da maratona
  • Leggi qualcosa che hai scritto prima della pausa
  • Leggi romanzi/testi relativi/simili a quello che stai scrivendo
  • Scrivi qualche frase, anche a mano, ma senza preoccuparti della resa, scrivi e basta
  • Modifica qualcosa che hai già scritto
  • Rileggi quello che hai già scritto senza fretta

Questi passaggi sembrano banali e perfino poco utili, eppure possono essere fondamentali per metterti di nuovo in comunicazione con il tuo flusso creativo e per ritrovare la giusta familiarità con quello che scrivi, dunque a recuperare situazioni, personaggi, argomenti.

PASSO DOPO PASSO SENZA FRETTA

Dopo questa prima fase di ritorno alla scrittura, è importante pianificare il periodo successivo, definendolo in termini temporali, per avere un orizzonte preciso, per esempio 2 o 4 settimane prima di passare allo step seguente. Dieci minuti di scrittura giornaliera all’inizio vanno benissimo, se è troppo va bene anche venti minuti ogni due giorni, o un solo giorno settimanale dedicato alla scrittura. Dopo potrai aumentare i tuoi obiettivi dopo aver raggiunto una certa costanza operativa. Cerca di non scrivere troppo tutto in una volta, meglio dividere l’obiettivo in più parti, ad esempio un capitolo può essere diviso in tre stesure, invece che in un’unica stesura che però esaurisce le tue energie di ritorno, portandoti a frustrazione e scoraggiamento. Un passo alla volta e passo dopo passo. Hai in mente quattro ore di scrittura? Bene, suddividile in sedute di trenta minuti, riempiendo lo spazio tra una seduta all’altra con altro che alimenti la tua creatività, oppure distraendoti del tutto, perché il progetto non diventi un chiodo fisso ed estenuante psicologicamente. Passione sì ossessione no. Non pensare ai grandi proclami degli scrittori famosi, al racconto di incontenibili pressioni artistiche: la maggior parte degli scrittori di alto livello utilizza strategie precise per sfruttare al massimo la vena creativa. Evita di aiutarti con Intelligenze artificiali generative per tornare a scrivere, perché non è così che ritroverai la passione per la scrittura e la giusta dimensione creativa.

TROVARE SPAZI DI SANA CONDIVISIONE

Scrivere è comunicare, non è apparire e basta, anche se oggi la sola cosa che conta sembra essere l’apparenza, il personaggio, la visibilità. Se scrivi solo per te o per pochi intimi, allora la scrittura avrà una sua dimensione personale, a maggior ragione non ha senso preoccuparsi degli altri; se scrivi in vista di un progetto più sostanzioso o professionale o per pubblicare, allora le cose cambiano e bisogna trovare un modo per raggiungere degli obiettivi chiari. In realtà, quando si scrive soltanto per passione/ispirazione/emotività è più difficile “assumersi la responsabilità” delle scadenze, eppure sono indispensabili. Prova a trovare un modo per condividere quello che scrivi, ma senza ansie o narcisismi inutili, il problema non è piacere per forza a tutti, ma cercare di capire come migliorarsi e come portare a termine quello che scrivi. Condividi i tuoi obiettivi con altri autori per fare gruppo e aiutarsi a vicenda, tieni un calendario degli step fatti, prenditi tempo ed elimina attività inutili che producono dopamina in eccesso e ti danno una provvisoria sensazione di benessere, ma che, in realtà, non fanno altro che bruciare il tuo tempo, come i social generici (Instagram o TikTok), le interazioni continue in chat, le condivisioni compulsive di tutto quello che fai.

FERMARSI IN TEMPO

Cerca sempre di rispettare la tabella di marcia, dieci minuti, venti minuti o un’ora fanno la differenza, ma all’inizio è indispensabile tenere fede all’impegno sia nel minimo che nel massimo, perché è una questione di equilibrio, controllo ed esperienza del lavoro. Devi essere tu a controllare la scrittura e non il contrario, va bene lasciarsi andare e scrivere di getto, ma alla lunga questa modalità ti prosciugherà e diventerà la sola modalità creativa, per cui non riuscirai più a scrivere senza il “sacro fuoco” a divorarti. Scrivere non è soltanto una questione di ispirazione, è una questione di volontà, progettualità, costanza, allenamento; ci sono le emozioni, che sono indispensabili, ma c’è anche la pratica costante. Scrivere troppo quando non è ancora il momento è come saltare un ostacolo troppo alto, potrebbe essere rischioso e arrecare danni. Non è necessario chiudere un capitolo o un concetto, Hemingway era solito interrompere la sua scrittura quotidiana nel bel mezzo di una frase, in modo da avere un punto particolarmente facile da riprendere il giorno successivo.

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vania

Vania Russo è scrittrice, valutatore editoriale di manoscritti, editor e docente di corsi di scrittura creativa e narratologia. Dal 2008 segue diversi stage, master e corsi di narratologia e laboratori teatrali. Si specializza in laboratori di narratologia e si forma quale lettore editoriale ed editor professionista presso la Scuola Dumas, docente Mario Arturo Iannaccone. Collabora con diverse Associazioni Culturali e Case Editrici in qualità di correttore bozze ed editor. Partecipa a diversi concorsi letterari con il gruppo di scrittori Ludici Scriptores. È presidente dell’Associazione Storico Culturale Lidenbrock, della quale dirige la rivista letteraria insieme allo storico saggista Mario Arturo Iannaccone. Ha pubblicato, oltre ai romanzi, il Manuale di scrittura creativa – Con esempi, esercizi, approfondimenti e Scrivere con stile – Manuale avanzato di scrittura con esempi, esercizi, approfondimenti, editi da Panda Edizioni.

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