Qualunque siano la sua natura e il suo scopo, un testo non finisce con l’ultima parola scritta, anzi, forse non finisce mai. La messa in stampa sembra bloccare la scrittura di una storia, ma non è così, perché questo processo continua ogni volta che qualcuno legge il testo, lo commenta, ci riflette, lo ricorda, lo propone ad altri. Tuttavia, pur consapevoli di questa infinita revisione insita nella forma stessa del narrare, la revisione del testo è un passo essenziale e spesso impegnativo nel processo di realizzazione di un contenuto di qualità, e deve essere volta a far sì che il messaggio dell’autore sia chiaro, rispetto alle premesse, coerente e privo di errori, ma può rivelarsi una vera sfida, perché revisionare ha aspetti tecnici e aspetti psicologici di notevole impatto sul lavoro degli autori.
Se restiamo sul piano tecnico, dobbiamo tenere conto del fatto che esistono difficoltà oggettive legate alla correzione di un testo, una di queste è dovuta al nostro cervello, che ha la tendenza a correggere automaticamente gli errori. Questo fenomeno è noto come “cecità da correzione”, e rende facile ignorare imprecisioni anche evidenti come errori di battitura, errori grammaticali o frasi poco chiare. Per evitare questo problema, è essenziale mettere distanza tra sé e quanto scritto, prendersi il tempo necessario per ritrovare lucidità emotiva rispetto alla storia. Scrivere richiede una certa dose di passione e coinvolgimento emotivo, ma la revisione richiede un atteggiamento più distaccato e obiettivo. È difficile vedere i propri errori quando si è emotivamente legati al proprio lavoro, per questo prendersi del tempo e allontanarsi permette alle emozioni di dissolversi per poi ritornare con una mente più obiettiva. Non abbiate fretta e calmate le emozioni.
La grammatica e lo stile sono aspetti fondamentali della revisione del testo ed è certo che le norme grammaticali e le convenzioni stilistiche possono essere complesse e variare in base al tipo di scrittura (ad esempio, la scrittura accademica, la scrittura creativa o la scrittura giornalistica). È importante avere una buona comprensione di queste regole e, se necessario, consultare guide, manuali, o cercare consigli professionali. Inoltre, la revisione richiede una grande attenzione ai dettagli, considerando che anche un singolo errore di punteggiatura può alterare il significato di una frase. Per evitare di trascurare questi dettagli, è utile adottare una strategia sistematica, come la lettura parola per parola o la revisione a paragrafi. Inoltre, strumenti di correzione ortografica e grammaticale possono essere di grande aiuto, anche se non dovrebbero sostituire una revisione umana accurata.
La coerenza in un testo si riferisce ai nessi logici, alla naturalezza delle connessioni tra le diverse parti del testo, al dinamismo interno e alle motivazioni. In altre parole, un testo è coerente quando le idee, i paragrafi e le frasi sono legati in modo tale che il lettore possa seguirne il significato in modo fluido e senza confusione. La coerenza è una caratteristica essenziale di un buon scritto, poiché contribuisce a rendere il testo più comprensibile, persuasivo e piacevole da leggere, però può essere difficile mantenere la coerenza in termini di stile, tono e struttura. È fondamentale leggere l’intero documento in modo continuo per assicurarsi che il flusso sia naturale e coerente. Allo stesso tempo, è importante verificare che i riferimenti, le citazioni e le fonti siano corretti e adeguatamente formattati, perché anche l’aspetto ha la sua rilevanza in termini di coerenza visiva:
Quando si scrive, spesso si è immersi nel proprio mondo e nel proprio punto di vista e la revisione può soffrire a causa della mancanza di una prospettiva esterna. È utile chiedere a colleghi, amici o professionisti del settore di dare un’occhiata al proprio lavoro. Questi revisori esterni possono individuare errori e ambiguità che l’autore potrebbe non aver notato.
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