I consigli di Stephen King per scrittori.
Nel 2000 Stephen King, il famoso autore di romanzi e racconti thriller horror, scrive On Writing, autobiografia di un mestiere (Sperling&Kupher, 2001). Alla domanda: «Che cos’è On Writing?» l’autore risponde: «È il romanzo della mia vita, non perché la mia vita sia un romanzo, ma perché la mia vita è scrivere».
Ecco perché il libro non è un’autobiografia in senso stretto e non è un manuale tecnico sull’arte di scrivere. King scrive On Writing dopo l’incidente del 19 giugno 1999, incidente che lo aveva ridotto in fin di vita. Diario, confessione, chiacchierata… Il libro è tutte queste cose, ma ciò che più da vicino può interessare gli aspiranti scrittori sono i preziosi consigli che il maestro del thriller dispensa con generosità e ironia in un’acuta e disincantata analisi del mestiere di scrivere.
I consigli del “re”
- Leggere molto: «Se vuoi fare lo scrittore, devi fare due cose sopra le altre: leggere molto e scrivere molto. Non conosco stratagemmi per aggirare questa realtà, non conosco scorciatoie. Leggi ogni volta che puoi, esci portando sempre con te un libro e leggi ciò che ti piace. Leggi per il piacere di farlo e vedrai che comunque imparerai da ciò che leggi, più di quanto pensi».
- Scrivere molto: «[…] c’è chi scrive migliaia di parole al giorno e chi solo poche decine. Ciò che conta, però, è dare alla propria scrittura un ritmo costante. Dunque scrivi tutti i giorni.
- Equilibrio e serenità: non esistono vite dannate che producano più frutti letterari di quelle sane. Questa, per King, è una grande scempiaggine.
- Stabilire il luogo in cui si scrive: «Si può scrivere ovunque, ma la maggior parte di noi lavora meglio al proprio posto di lavoro. […] in realtà ha bisogno di un solo elemento: una porta che si abbia voglia di chiudere per comunicare a voi stessi e al mondo che fate sul serio, che state scrivendo. Fissato il traguardo siate rigorosi nel tenere quella porta chiusa finché non sia raggiunto».
- Scrivere di ciò che si conosce e informarsi su ciò di cui si vuole scrivere.
- Non lasciarsi ingabbiare mentalmente dalle mode letterarie del momento, ma scrivere di cose che ci appartengono.
- Il linguaggio deve essere curato, efficace, ma non deve ostentare né avvilire il lettore.
- Imparare a usare in modo efficace le figure retoriche per arricchire le descrizioni di linguaggio figurato: «La descrizione comincia nella fantasia dell’autore, ma dovrebbe finire in quella del lettore».
- Curare con particolare attenzione i dialoghi perché non siano mai banali o ripetitivi: «Scrivere bene i dialoghi è un’arte e non solo un mestiere».
- Evitare l’eccessivo uso degli avverbi: «La via per l’inferno [narrativo] è lastricata di avverbi».
I consigli di Stephen King per scrittori sono molti, racchiusi con abilità e ironia nel suo libro. A chi gli domanda se scrive per soldi, lui, placido, risponde:
«La risposta è no. Né ora, né mai. Sì, ho guadagnato molto con i miei romanzi e racconti, ma non ho mai scritto una sola parola con il pensiero di essere pagato per farlo. Scrivo perché mi appaga. Sarà servito anche a pagare il mutuo e a far andare i ragazzi all’università, ma queste sono conseguenze: ho scritto per il piacere di scrivere, per la gioia pura che ne ricavo. E se puoi farlo per il piacere, puoi farlo per sempre».
Quindi, il consiglio più forte di tutti sembra essere quello di conservare, nel mestiere di scrivere, la bellezza dello stupore. Non scriviamo per stupire gli altri, ma per stupire noi stessi e donare questo stupore anche agli altri.