Chi legge spesso non lo fa come soggetto attivo della narrazione bensì come interprete dell’attività di un autore. Quando leggiamo ci preoccupiamo, giustamente, di comprendere quel che lo scrittore ha voluto dire, ma meno di come noi stessi agiamo nel tentativo di decodificare il messaggio codificato nel testo. Il principio da cui dobbiamo partire è che un romanzo non si compone di una serie di scelte arbitrarie e casuali (almeno non dovrebbe), bensì di un insieme organico e organizzato intorno alle scelte dello scrittore; scelte che riguardano sia la macro struttura (l’architettura della trama e i personaggi) che i dettagli (i singoli eventi , le più piccole descrizioni, quanto le battute di dialogo). Leggere in modo creativo significa analizzare e comprendere tali scelte, per poterne godere appieno come lettori, ma anche, volendo, per trasformarle in tecnica di scrittura.
La scrittura creativa, intesa come lo studio e l’applicazione di tutte quelle norme, tecniche, paradigmi, strutture (e via dicendo) dedotte dall’analisi dello «scrivere creativo, ovvero narrativo», è attiva dagli inizi del Novecento, per questo abbiamo decine di manuali, testi, saggi divulgativi o laboratoriali che ne sviluppano ed espongono le teorie e le correnti di pensiero, ma della lettura sappiamo molto meno, se non in merito al come si impara a leggere, e ultimamente soprattutto per quanto riguarda le tecniche di lettura veloce.
«Senza lettori, però, non c’è letteratura», come ammoniva il compianto professor Vittorio Spinazzola, e senza parola scritta, di contro, non ci possono essere lettori. Ciò definisce come inscindibile il vincolo che sussiste fra lo scrivere e il leggere. Se esiste una scrittura creativa esiste, dunque, anche una lettura creativa, che non è la semplice messa in opera di divagazioni più o meno logiche legate a un testo, bensì espressione della volontà di entrare nei romanzi con la consapevolezza di essere un protagonista della lettura, perché il lettore, leggendo, completa il senso della narrazione.
Leggere in modo creativo non è utile solo ai lettori, lo è anche agli scrittori che vogliono migliorare il loro stile e crescere nella loro professione. Tutti i grandi scrittori si sono costantemente confrontati con i loro colleghi, sia con quelli che li hanno preceduti che con i contemporanei.
Ma come si fa a leggere in modo creativo?
(1) Prima di tutto è bene affrontare il testo armati di senso critico, ovvero, cercando di analizzare le forme, le frasi, le parole utilizzate, gli eventi, i personaggi, le descrizioni, i dialoghi con lo spirito di uno studioso che voglia comprendere i meccanismi più intimi di ciò che legge: bisogna usare matita e penna, sottolineare e prendere nota. (2) È necessario prendere appunti, materialmente, annotando i passaggi più intensi, almeno dal nostro punto di vista, per poi tornare a leggerli in un secondo momento, analizzando il modo in cui sono stati scritti, le parole che l’autore ha usato, la forma attribuita al discorso narrativo nel tentativo di ottenere un determinato effetto narrativo. (3) Bisogna farsi guidare dalla curiosità e dalla voglia di conoscere e sapere i perché del testo, espressione delle scelte dell’autore.
Sia che un testo ci sia piaciuto sia che non sia stato di nostro gradimento dobbiamo conoscerne i motivi, sondare tutti i livelli possibili di questa percezione estetica, dalla più ampia struttura della storia alle sue più piccole parti, che sono i singoli eventi, vissuti mediante i personaggi. Un lavoro costante di analisi al microscopio della natura del testo, in modo che l’esperienza della lettura diventi più profondamente nostra e, dunque, creativa.
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