Partire dal lavoro sul profilo del personaggio non è certamente un cliché, è una possibilità. Per quanto sia sempre complicato “accettare” l’integrazione fra regole e creatività, in questo caso è realmente utile – quasi indispensabile – ordinare e strutturare il romanzo partendo dal personaggio (o dai personaggi).
STORIA VISSUTA E STORIA NARRATA
Una differenza fondamentale
Quando lavoriamo al personaggio, il primo passo da fare, oltre a tratteggiarne almeno per sommi capi l’aspetto esteriore, è il definirne la storia vissuta. Per vissuto intendiamo tutto il percorso di vita dalla nascita alla scomparsa. Si tratta di anni, mesi, giorni, ore di eventi che si stratificano come in una qualunque altra vita reale. Il mestiere dello scrittore starà poi nel selezionare solo alcuni momenti del vissuto, trasformando la storia vissuta del personaggio in storia narrata, ovvero utilizzando quegli eventi, quelle informazioni, quegli incontri, quelle domande, quegli ostacoli, quei conflitti, quelle relazioni (e via così) che si possono considerare funzionali alla narrazione.
L’IMPORTANZA DELLA SELEZIONE
Le scelte dello scrittore
Per cui se da un lato è importante approfondire il più possibile la figura del personaggio, dall’altro è essenziale scegliere cosa raccontare della sua esistenza, perché, evidentemente, la storia esistenziale avrebbe di per sé una mole enciclopedica. Ma come scegliere? Questo, per esempio, può dipendere dal genere nel quale vogliamo inserirci, per cui se siamo all’interno di un romanzo di tipo psicologico e sociale sarà opportuno partire dai livelli più profondi della psiche del personaggio, selezionando attentamente gli aspetti della vita esistenziale interiore; se invece preferiamo un romanzo di avventura andremo a valorizzare quegli eventi che possono giustificare le scelte del personaggio in un contesto più esterno, più ambientale, come per esempio le pericolose strade metropolitane o le tempeste in pieno Oceano Atlantico. Ciò non esclude l’introspezione, ma la integra con quanto accade all’esterno, perché si compia il cammino narrativo avventuroso del protagonista/della protagonista/dei protagonisti.
COMPLETARE SEMPRE IL MOSAICO
Lo sguardo d’insieme
Per lavorare alla storia vissuta del personaggio possiamo partire dall’aspetto fisico, quindi lavorare sulla vita interiore, sui pensieri più intimi, sui sentimenti più o meno limpidi e franchi (anche sul mondo onirico). Ma si può anche lavorare sui contrasti ambientali, con la famiglia, per esempio, o con il mondo del lavoro; o magari si può lavorare sul contesto sociale sottolineando, per esempio, la conflittualità con un intero sistema di valori (immaginate un avvocato onesto in un mondo di giudici corrotti). L’importante è che lo scrittore sappia tutto dei suoi personaggi, solo così potrà selezionare le informazioni che servono per rendere efficace la storia narrata.
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