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Il protagonista singolo, plurimo o multiplo

I personaggi non sono esseri umani e non sono creature in carne e ossa, questo principio compositivo è fondamentale per afferrare il senso profondo della narrazione e cioé che si tratta di una metafora della vita, ma non è la vita. Il personaggio è, infatti, una metafora della natura umana, non è un essere umano, il lavoro dello scrittore non è lo spiegare la natura umana, ma il raccontarla attraverso queste “figure di carta”. Il personaggio chiave in una storia ha il ruolo di protagonista e di solito il protagonista è un solo personaggio, questo soprattutto perché è istintivamente una proiezione dell’autore. E tuttavia non è sempre così che vanno le cose e le scelte compositive possono essere diverse da quella che, pure, è la più frequente.

PROTAGONISTA PLURIMO

In poche parole, una trama potrebbe essere mossa da più protagonisti, magari un duo (pensiamo a Giulietta e Romeo), forse un gruppo o, perché no, un intero ramo familiare. Certe volte, come in alcuni grandi romanzi nati nella Russia letteraria, il ruolo del protagonista è affidato a intere classi sociali; così come avviene anche in certi grandi sceneggiature cinematografiche. Parliamo, dunque, di protagonista plurimo quando due o più personaggi sono accomunati dal medesimo desiderio – quello che muove la storia – e lottano insieme per soddisfarlo: soffrono insieme, piangono insieme, gioiscono insieme proiettati narrativamente verso lo stesso unico obiettivo.

PROTAGONISTA MULTIPLO

Diverso è, di contro, lo sviluppo di trama con un protagonista multiplo: Guerra e Pace, di Tolstoj, e Sogno di una notte di mezza estate, di Shakespeare, sono opere a protagonista multiplo, ovvero qui i personaggi sono sospinti in avanti da desideri diversi, assolutamente individuali, per cui soffrono, gioiscono e traguardano successi, superando o non superando ostacoli, in modo del tutto indipendente gli uni dagli altri, ma sono tutti protagonisti. Un esempio di clamoroso successo commerciale degli ultimi anni, soprattutto per via della trasposizione in serie televisiva, è senza dubbio la saga di Martin, il Trono di Spade, della quale, tra l’altro, è stato recentemente cancellato il prequel, nonostante sia costato trenta milioni di dollari.

USARE TECNICA E STILE

Tecnicamente, quando vogliamo narrare con protagonisti multipli o plurimi dobbiamo lavorare al profilo di ciascun personaggio, ma nel primo caso dovremo individuare delle singolarità e delle motivazioni individuali, nel secondo caso tratteremo i personaggi come un unicum. È evidente che anche la trama dovrà essere elaborata a partire da queste differenze, arrivando, quasi sempre, a un intreccio di diverse linee narrative che hanno però la medesima importanza e che convogliano, insieme, nel climax finale.

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Vania Russo è scrittrice, valutatore editoriale di manoscritti, editor e docente di corsi di scrittura creativa e narratologia. Dal 2008 segue diversi stage, master e corsi di narratologia e laboratori teatrali. Si specializza in laboratori di narratologia e si forma quale lettore editoriale ed editor professionista presso la Scuola Dumas, docente Mario Arturo Iannaccone. Collabora con diverse Associazioni Culturali e Case Editrici in qualità di correttore bozze ed editor. Partecipa a diversi concorsi letterari con il gruppo di scrittori Ludici Scriptores. È presidente dell’Associazione Storico Culturale Lidenbrock, della quale dirige la rivista letteraria insieme allo storico saggista Mario Arturo Iannaccone. Ha pubblicato, oltre ai romanzi, il Manuale di scrittura creativa – Con esempi, esercizi, approfondimenti e Scrivere con stile – Manuale avanzato di scrittura con esempi, esercizi, approfondimenti, editi da Panda Edizioni.

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