La scrittura è un percorso intimo e personale, per cui prima di tutto si scrive per se stessi, per soddisfare un bisogno profondo, più o meno consapevole, e individuare un ambito creativo che ci dia soddisfazione. La scrittura è un atto singolare, ma si completa nella pluralità, ovvero nel momento in cui viene condiviso con i lettori. Chi frequenta il mondo editoriale in modo costante, soprattutto professionalmente, sa che anche se la parte più esposta al pubblico racconta di estro e genio creativo, ispirazione e flusso incontrollato di emozioni che escono dalla “penna” degli scrittori, la realtà non è questa, perché nel retroscena del “laboratorio” che è la vera editoria ci sono i sacrifici, gli studi, le competenze, la fatica di arrivare alla fine, la condivisione, il percorso creativo, la collaborazione con diverse figure che possono lavorare insieme all’autore per raggiungere gli scopi prefissi. Se è vero che oggi i libri sono prevalentemente “prodotti“, un lavoro consapevole e intelligente dell’autore può preservarli dalla deriva commerciale e farne “progetti” di valore, che possano essere condivisi con i lettori.
Jean-Baptiste Du Bos scriveva :«Si chiama genio l’attitudine che un uomo ha ricevuto dalla natura a fare bene e senza difficoltà certe cose che altri fanno molto male e con fatica. Impariamo a fare le cose per cui abbiamo del genio con la facilità che abbiamo nel parlare la nostra lingua madre» (Réflexions critiques sur la poësie et la peinture, 1719), il talento esiste, senza dubbio, e rende facile per alcuni ciò che per altri è più complicato, talvolta impossibile da realizzare. Ma il desiderio di fare qualcosa è già indice di un talento sotteso alla volontà di fare, e fra i talenti di uno scrittore sicuramente la capacità di comunicare con i lettori è fondamentale, a dispetto dell’immagine dell’autore genio e socio-patologico che molta produzione, soprattutto cinematografica, insiste nel tramandare come segno di elezione letteraria.
Quando scriviamo un testo operiamo delle scelte, fin dal primo momento, e queste scelte, di conseguenza, conducono a una selezione dei lettori cui il testo è indirizzato. Pur non esistendo una regola rigida che possa, fin dalla fase di revisione, determinare quanto l’Opera possa essere apprezzata da questo o da quel tipo di lettore, ci sono comunque delle indicazioni di massima che dovrebbero essere tenute in conto e che si rifanno, per esempio, ai principi di limitazione creativa e di similarità, tipici della gestione dei generi letterari. In altre parole, un lettore giovane tenderà a prediligere un certo tipo di romanzi (oggi li si definisce Young Adult per lo più per questioni commerciali), un lettore più maturo potrebbe preferire un approccio storico. Sono solo ipotesi, ma debbono essere tenute in conto dallo scrittore che voglia in qualche modo già orientare il suo lavoro verso un preciso lettore. Delineare il tipo di lettore non è utile solo per fini commerciali (libro prodotto), ma anche, e soprattutto, per mettere in atto precise scelte compositive (libro progetto), perché in base al tipo di lettore si potranno operare scelte di tipo lessicale e sintattico, oppure valutare corposità e lunghezza, od anche le tematiche da sviluppare in modo più approfondito.
Lo scopo ultimo di un’opera di narrativa non è solo lo scrivere, ma anche il comunicare; e un libro non può parlare a tutti, o meglio, non riuscirà mai a coinvolgere tutti con lo stesso grado di intensità e interesse. Tuttavia, se decideremo di rivolgerci a dei lettori giovanissimi potremo usare innanzitutto un certo tipo di linguaggio, se vorremo discutere di fantapolitica con degli adulti già esperti, allora il nostro romanzo sonderà in maniera diversa certe profondità tematiche. Se il romanzo resterà nella nostra cerchia di amicizie, come in un salotto letterario privato, allora di certo presteremo attenzione anche ai gusti di questi amici-lettori, anzi, è probabile che in un gruppo di lettori vi siano delle affinità a tal riguardo. Se, invece, propenderemo per una pubblicazione/autopubblicazione, l’aver già individuato la tipologia di lettori ci aiuterà a promuovere l’Opera o a presentarla in modo più convincente agli editori.