La letteratura viene da sempre suddivisa in una prima macro classificazione generale, ovvero quella tra: poesia, prosa e teatro, parti contraddistinte da parametri compositivi differenti e da intenzioni comunicative diverse. Per quanto riguarda i generi letterari, invece, la suddivisione e la classificazione si è avviata, ed è mutata, nel corso dei decenni. C’è comunque chi afferma che non esiste alcun genere letterario e che in realtà tutti i libri di narrativa sono ibridazioni appartenenti alle diverse categorie. Insomma, il discorso è ampio e complesso, soprattutto dibattuto, proprio perché riconoscere delle caratteristiche stabili nei generi non è semplice. Tuttavia, è innegabile che ogni genere narrativo (che sia usato in senso stretto o ibridato con altri) abbia delle caratteristiche che ne determinano la natura narrativa e che permettono ad autori e lettori di allinearsi nella comprensione di quel che accade nel mondo fittizio in cui si sviluppa la storia.
Ma quanti sono i generi letterari? Secondo il “Book Industry Subject and Category”, ne esistono 239 fra generi e sottogeneri. Non pochi, proprio per l’effetto di sviluppo ed ibridazione a cui abbiamo accennato, ma ci sono dei generi più amati di altri, più letti, più riconosciuti e riconoscibili all’interno delle dinamiche editoriali: Giallo, Rosa, Horror, Fantasy, Fantascienza, Erotico, Crescita, Psicologico, Storico, Umoristico, Avventura, Biografia e Autobiografia sono alcuni di questi; e oggi più che mai Young Adult e Fanfiction. Conoscere le caratteristiche del genere narrativo che più ci affascina e coinvolge, e che magari vogliamo riproporre come autori, è molto importante, perché ci permette di poter applicare il principio della limitazione creativa, quel meccanismo insito nella scrittura che ci consente di avere degli elementi di riferimento per non perderci mentre scriviamo. Ogni lettore, inoltre, ha delle preferenze in termini di genere narrativo e le sue scelte editoriali riguardano anche questo; e possono essere orientate dalla trama, dal tipo di personaggio, da alcuni dettagli descrittivi e ambientali che emergono già dagli elementi extra-testo come la copertina, la sinossi e il titolo. Al di là di considerazioni più letterarie, dunque, anche questo aspetto pratico rende importante la scelta e la gestione consapevole di un genere letterario, proprio perché nella maggior parte dei casi i lettori scelgono quel che conoscono o quel che hanno imparato ad amare. Avere padronanza dei generi letterari è importantissimo per scrivere narrativa oggi.
Quando decidiamo di scrivere una storia, avere già idea del genere narrativo cui potrebbe appartenere ci aiuterà ad avere una base di partenza, una sorta di canone artistico di riferimento, e tuttavia ciò non deve diventare un limite, perché se i generi ci aiutano a tracciare le caratteristiche fondamentali della storia, non devono però impedirci di sperimentare, intrecciare il genere primario con altri, sconvolgere un po’ le aspettative del lettore sorprendendolo. Si parte dalla consapevolezza del tipo di romanzo che stiamo scrivendo, per poter anche giocare con le intuizioni dei lettori. Usiamo dei parametri compositivi conosciuti per progettare la nostra storia (Giallo, Rosa, Noir…) questo ci darà sicurezza e anche inventiva, perché sapremo sempre in che direzione andare, quali sono i nodi principali di sviluppo andare e come supportare la trama all’interno di un solco conosciuto ed efficace a contenere la confusione creativa iniziale.
Ecco qualche esempio di genere con i rispettivi parametri compositivi: