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Pratici consigli per scrivere di più e meglio

A chi si accinge a scrivere qualcosa di nuovo (racconti, romanzo, testi narrativi in genere…) viene spesso ribadito: «scrivi di ciò che conosci». È un buon consiglio?

SCRIVI DI CIÒ CHE CONOSCI

La familiarità

Sicuramente usare personaggi, background e lingua conosciuti aiuta a strutturare storie muovendosi con dimestichezza e familiarità. È come usare una ricerca già fatta. Luoghi, percorsi di vita, situazioni, eventi, paesaggi, parole, personaggi a noi familiari, per vita o per esperienza di lettori, sono sicuramente un buon modo per entrare con sicurezza in un racconto, sentendoci a nostro agio con qualcosa che conosciamo.

E DI CIÒ CHE NON CONOSCI

L’inventiva

Eppure, uno scrittore non può fermarsi solo a ciò che conosce: suo compito è anche quello di addentrarsi in mondi sconosciuti, creativi, incredibili. L’immaginazione ha bisogno di inventare nuove situazioni, nuovi personaggi, nuove relazioni, persino nuovi mondi. Ogni volta che scriviamo di un periodo storico diverso, o di un luogo che non conosciamo, è come se ci addentrassimo in qualcosa di totalmente estraneo, e questo ha certamente il suo fascino e aiuta a trovare sempre nuovi spunti. E quando l’immaginazione si ferma, perché non abbiamo sufficienti informazioni, allora possiamo fare delle ricerche, ricordando che questo è un ottimo sprone per il flusso creativo.

ESSERE AMBIZIOSI

Ma in modo creativo

Uno scrittore non deve mai essere superbo, anzi, deve essere sempre pronto a rimaneggiare e a raccogliere tanto i consensi quanto le critiche, ma di certo dovrebbe essere ambizioso, fin dalla prima bozza, che dovrebbe essere il più curata possibile, il più vicino possibile alla copia pubblicabile. Pochi scrittori gestiscono questo tipo di qualità la prima volta, però nessuno ha mai scritto una grande letteratura puntando in basso.
Ma anche se le prime bozze sembrano scoraggianti, non bisogna arrendersi, ciò accade alla maggior parte degli scrittori. Bisogna lavorare e continuare a perfezionare il testo, bozza dopo bozza, fino a quando non ci sentiamo soddisfatti.  L’editing e la correzione bozze sono due cose completamente diverse: l’editing implica un lavoro di revisione profonda e accurata, spesso di totale riscrittura. La modifica può essere un duro lavoro. Si dice che Ernest Hemingway sia arrivato all’ultima versione di A Farewell to Arms attraverso quasi quaranta bozze.

È SEMPRE UN BUON GIORNO PER SCRIVERE

Trovare le motivazioni giuste

Molti autori smettono di scrivere per il poco tempo, perché non c’è spazio creativo nelle loro giornate. È vero, alcuni di noi hanno giorni pieni di lavoro e attività, eppure, con un po’ di motivazione in più, è sempre possibile trovare un angolo per la scrittura, anche cambiando un po’ le nostre abitudini: usare  i mezzi pubblici, aspettare un amico anticipandosi sull’ora, fermarsi qualche minuto in più su una panchina, guardare meno TV, dedicare del tempo all’ascolto di noi stessi e degli altri, raccogliere le idee. A volte bastano anche dieci minuti per scrivere una pagina. Il tempo creativo non è mai tempo sprecato.

 

vania

Vania Russo è scrittrice, valutatore editoriale di manoscritti, editor e docente di corsi di scrittura creativa e narratologia. Dal 2008 segue diversi stage, master e corsi di narratologia e laboratori teatrali. Si specializza in laboratori di narratologia e si forma quale lettore editoriale ed editor professionista presso la Scuola Dumas, docente Mario Arturo Iannaccone. Collabora con diverse Associazioni Culturali e Case Editrici in qualità di correttore bozze ed editor. Partecipa a diversi concorsi letterari con il gruppo di scrittori Ludici Scriptores. È presidente dell’Associazione Storico Culturale Lidenbrock, della quale dirige la rivista letteraria insieme allo storico saggista Mario Arturo Iannaccone. Ha pubblicato, oltre ai romanzi, il Manuale di scrittura creativa – Con esempi, esercizi, approfondimenti e Scrivere con stile – Manuale avanzato di scrittura con esempi, esercizi, approfondimenti, editi da Panda Edizioni.

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